L’arte della satira è la forza della libertà contro la tirannia e la disonestà …
Quello che davvero non sopporto è il modo in cui questi nostri compagni morti, queste persone che sono morte usando lo stesso strumento che uso io, ovvero una penna o una matita, sono state immediatamente denigrate e definite razziste e non so che altro. E’ un crimine terribile contro la loro memoria. Io non li conoscevo bene, ma ho incontrato il direttore di Charlie Hebdo. Non c’è nessuno meno razzista di lui. Forse aveva altri difetti, era un comunista, un membro comunista dell’estrema sinistra in Francia e descriverlo come un uomo di destra è una bella distorsione.
Charlie Hebdo attaccava tutto. Ha attaccato i musulmani, ha attaccato il Papa, Israele, i rabbini, neri e bianchi, omosessuali ed eterosessuali. Ha attaccato ogni tipo di essere umano, e perchè?
Per sfottere. La sua strategia era quella di prendere in giro la gente ed era vista in questo senso.
Era molto amato. Questi disegnatori erano adorati in Francia. Wolinski, un anziano signore, era un grande vecchio della cultura francese.
Adesso assistiamo all’ascesa di quello che ho definito il gruppo del “ma”. Sono stufo di questo dannato
gruppo del “ma” e quando sento qualcuno dire “si”, credo nella libertà di parola, ma…”Credo nella liberà di parola ma la gente dovrebbe comportarsi bene”. Credo nella libertà di parolo ma non dobbiamo offendere nessuno”. “Credo nella libertà di parola , ma non cerchiamo di andare troppo lontano”.
Il punto è che se si limita la libertà di parola non è più libertà di parola. Il punto è che è libera.
Sia Kennedy che Mandela hanno usato la stessa frase di tre parole che per me dice tutto, e cioè che la libertà è indivisibile. Non puoi farla a fette altrimenti cessa di essere libertà.
Puoi non avere simpatia per Charlie Hebdo. Non tutti i loro disegni sono divertenti. Ma il fatto che
non ti piacciano non ha nulla a che fare con il loro diritto di parlare. Il fatto che non ti piacciono non
giustifica in alcun modo il loro omicidio. E’ l’idea che a pochi giorni da questo omicidio, alcuni settori
della sinistra o della destra si siano rivolti contro questi artisti caduti per denigrarli, è, a mio parere,
una vergogna. (Salman Rushdie)
la Repubblica 17 gennaio 2015